Lavorare in smart working: tutto quello di cui hai bisogno
Gli Spagnoli dicono che: “no hay mal que para bién no venga”, che possiamo tradurre: da ogni male si può trarre un bene. Gli inglesi in modo simile consigliano: “when life gives you lemons, make lemonade”, quando la vita ti dà limoni, facci una limonata. Sono motti che mostrano indubbiamente un atteggiamento ottimista, e invitano a trovare e forse a creare un aspetto positivo in ogni situazione negativa. Ci sembra anche che questi detti si possano bene applicare all’attuale situazione dovuta alla emergenza Coronavirus. Da un lato stiamo tutti assistendo e vivendo grandi disagi morali e materiali, che non elenchiamo per non rattristarci ulteriormente. Dall’altro ammiriamo il comportamento degli eroi di questo periodo e ne vogliamo seguire l’esempio reagendo e facendo la nostra parte.
In Italia in particolare, duramente colpita dall’epidemia, il mondo del lavoro sta cercando di trovare nuove vie, nuove metodologie che possano adattarsi all’emergenza Coronavirus, e rispettando le norme di prudenza riguardo all’igiene e al distanziamento, possano consentire alle imprese e ai loro dipendenti di continuare a lavorare ed evitare il collasso della nostra economia. Un termine in particolare sta diventando molto attuale: lo smart working, o lavoro agile; l’attuazione di una serie di strategie tecniche e organizzative che consentano ai lavoratori di avere flessibilità di luogo e di orario (a differenza del telelavoro che viene svolto in un luogo e orario concordato con il datore di lavoro), che li renda liberi dalla necessità di essere fisicamente presenti in uno spazio affollato da colleghi, operai, impiegati e dirigenti.
La definizione ufficiale data dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è: lo Smart Working (o Lavoro Agile) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività.
Dobbiamo chiarire a questo punto che quella degli smartworker non è una realtà inventata adesso per rimediare a una situazione critica. A fine ottobre 2019, quando ancora non si sente parlare di epidemie e di lockdown, l’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano presenta i risultati di una ricerca volta a studiare quanto si sia affermato il lavorare da casa in Italia. I risultati sono interessanti e incoraggianti e mostrano che questa tipologia di lavoro sta diventando sempre più importante. Circa 480.000 dipendenti usufruiscono dello smartworking, con una crescita del 20% rispetto all’anno precedente. Aumenta il numero delle imprese che vedono il lavoro agile come un importante requisito per mantenere e aumentare la propria competitività. Il report dell’Osservatorio dimostra che aziende e dipendenti sono sempre più interessati a questo modello organizzativo per i benefici che ne derivano dal punto di vista della soddisfazione individuale, delle performance dei lavoratori e dell’organizzazione nel suo insieme. Risulta che gli smart worker sono in media più soddisfatti del proprio rapporto con colleghi e dirigenti; non hanno lo “stress da pendolare” e possiedono invece un migliore equilibrio tra vita privata e professionale. Sempre secondo la ricerca dell’Osservatorio i manager rilevano una maggiore responsabilizzazione relativa al raggiungimento dei risultati, un miglioramento dell’efficacia del lavoro e della gestione autonoma delle urgenze, e un impatto positivo sulla condivisione delle informazioni e sul coordinamento. L’aumento della motivazione porta a un aumento della produttività di circa il 15%. Si calcola che se si arriva a coinvolgere nello smartworking cinque milioni di lavoratori, la produzione può aumentare di circa quindici miliardi di euro. A questi benefici vanno infine aggiunti quelli relativi all’ambiente: la riduzione delle emissioni di CO2 grazie alla forte riduzione degli spostamenti di dirigenti e impiegati.
Lo smart working non è solo utile e necessario per la situazione di crisi che stiamo vivendo, ma è una risorsa del mondo lavorativo moderno che è stata messa al centro dell’attenzione dal contesto che stiamo vivendo. Possiamo dire che l’attuale situazione di emergenza è stata un catalizzatore che ha accelerato un processo di cambiamento e d’innovazione. Possiamo fare l’esempio del caso di la Repubblica, che ha richiesto a Computime Store la fornitura – in meno di una settimana – di device Apple per permettere a 400 dipendenti, dislocati in 5 sedi distribuite sul territorio nazionale, di poter lavorare da casa tramite l’applicazione di desktop remoto AnyDesk.
Da sempre il nostro Store Apple vuole essere in sintonia con le evoluzioni e i cambiamenti del mondo della tecnologia e del lavoro per fornire un servizio di qualità ai propri clienti e amici. In questa situazione di emergenza siamo a disposizione di tutti coloro che vogliono o devono cambiare lo stile e le procedure di lavoro. Il lavoro da remoto richiede dei criteri organizzativi e delle risorse tecnologiche adeguate; ed è qui che il nostro ruolo può fare la differenza. Possiamo e vogliamo aiutarti ad avere le tecnologie digitali e gli strumenti organizzativi migliori.
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